Reflusso gastro-esofageo

Chirurgia Pediatrica Catania

Cosa è il reflusso gastro-esofageo?

Il reflusso gastro-esofageo è una condizione clinica, caratterizzata dalla risalita del contenuto gastrico, dallo stomaco verso l’esofago.

Tale condizione viene definita fisiologica (ovvero normale) entro i primi 12-16 mesi di vita, in quanto prima di tale età, i ‘’sistemi antireflusso’’ insiti nell’apparato gastro-intestimale, sono ancora immaturi o poco sviluppati.

Tuttavia vi sono delle condizioni (come l’ernia diaframmatica, l’atresia esofagea, le encefalopatie ecc.) in cui le barriere che impediscono il reflusso, non si sviluppano nella maniera corretta,determinando la persistenza e l’incremento della risalita del contenuto gastrico.

Quali sono i sintomi del reflusso gastro-esofageo?

Il reflusso gastro-esofageo può rimanere asintomatico a lungo, o presentarsi con rigurgito, ovvero la risalita del contenuto alimentare fino alla cavità orale, soprattutto nei bambini più piccoli, dolore toracico, incremento nella produzione di saliva, difficoltà nella deglutizione e rallentamento nella curva di crescita del piccolo.

A lungo termine il reflusso potrebbe portare allo sviluppo di ulcere esofagee, che si manifestano con vomito ematico e dolore, o di stenosi esofagea, che si manifestano con importanti difficoltà ad alimentarsi.

Come si giunge alla diagnosi di reflusso gastro-esofageo?

Per giungere alla diagnosi di reflusso gastro-esofageo, le metodiche utilizzate, sono molteplici, fra cui:

  • Esofagogramma, esso è un’indagine radiologica che prevede la somministrazione di mezzo di contrasto attraverso una semplice poppata, ciò consente di valutare l’anatomia dell’esofago e dello stomaco e la velocità di svuotamento gastrico, oltre che individuare l’eventuale risalita del mezzo contrasto;
  • Manometria esofagea, essa è un’indagine che ci consente di valutare le pressioni all’interno dell’esofago; essa risulta utile per tipizzare la causa del reflusso , più che per porre diagnosi, e per tale ragione, il suo utilizzo è stato quasi del tutto abbandonato;
  • Phmetria, essa ci consente di rilevare la variazione del ph esofageo, la cui causa sarebbe da ascrivere al passaggio del contenuto gastrico, tipicamente acido, all’interno dell’esofago;
  • Esofago-gastroscopia, essa ci consente, attraverso l’inserimento di un gastroscopio, ovvero uno strumento munito di telecamera, di valutare in maniera diretta, le caratteristiche della mucosa esofagea e quindi individuare i segni di irritazione della stessa, causati dalla risalita del contenuto gastrico; essa ci consente, inoltre, di individuare le eventuali complicanze insorte, come la stenosi o le ulcere esofagee.

Quando e perché è necessario l'intervento chirurgico?

Il trattamento chirurgico non è la prima opzione terapeutica per il reflusso, infatti esso trova indicazione solo nel caso in cui il trattamento medico non sortisca più effetto, siano insorte le complicanze o i sintomi siano invalidanti per il piccolo.

Il primo approccio terapeutico per il reflusso gastro-esofageo consta di alcune modifiche nell’alimentazione (ridurre il volume delle poppate e aumentarne la frequenza) e nella somministrazione di farmaci che agiscono o riducendo l’acidità gastrica, rendendo meno lesiva la risalita del contenuto gastrico, o agevolando lo svuotamento gastrico.

In cosa consiste il trattamento chirurgico?

Il trattamento chirurgico ha l’obiettivo di migliorare il sistema a valvola, presente a livello dello sfintere esofageo inferiore; tale obiettivo viene perseguito attraverso diverse tecniche, che prevedono ‘’l’avvolgimento’’ di parte dello stomaco intorno alla porzione distale dell’esofago (‘’Fundoplicatio sec. Nissen’’), riducendone il calibro. Queste procedure possono essere eseguite sia con tecnica tradizionale, che con tecnica laparoscopica, ovvero per mezzo di telecamera e strumenti inseriti attraverso piccole incisioni.

Quanto tempo deve rimanere il bambino in ospedale?

Il piccolo rimarrà in ospedale per qualche giorno in quanto sarà necessario un attento monitoraggio dei parametri vitali, oltre che il mantenimento del digiuno e quindi la somministrazione dei nutrienti per via endovenosa.

Quale sarà  la qualità  di vita del bambino?

La qualità di vita del piccolo a lungo termine sarà paragonabile a quella della popolazione sana, qualora sia perseguito un corretto monitoraggio del reflusso e la terapia più opportuna per tipologia e tempistica, in quanto, sarà così possibile, prevenire le complicanze e permettere un regolare accrescimento del piccolo.